Il gingol quotidiano di Radio Giovedì e'

giovedì 23 dicembre 2010

Tombolate con Radio Giovedì

Attempati Radiolettori, artritiche Radiolettrici, 
lo sappiamo, ne avete piene le palle di questo 2010.
Noi anche. Anzi, noi mooooolto più di voi.
La prospettiva non è affatto rosea nemmeno per il 2011: disoccupazione, crisi di nervi e come se non bastasse, crisi economica. Inflazione.
Secondo i Maya, quei fottutissimi guastafeste che tutti dicono essere stato un popolo intelligentissimo (ma per favore...  si sono estinti più velocemente del Dodo), presto arriverà la fine del mondo [poco male, se venisse la fine del mondo almeno non pagheremmo quella cazzo di Panda che abbiamo comprato l’anno scorso!].
Anche il 2011 non sarà bisestile.
Berlusconi non è ancora salito alla sinistra di suo figlio e temo non abbia intenzione di farlo nemmeno l’anno prossimo... quindi, riassumendolo in poche parole: galleggiamo a vista in un mare di merda... e lo faremo ancora per un pò!
Vi raccomandiamo una cosa: tenete la bocca ben chiusa e speriamo solo che non venga un altro tsunami!

Aspettate: forse abbiamo esagerato un attimo.
Già,  forse siamo stati un po’ troppo ottimisti, ma non perdetevi d’animo, uccellacci del malaugurio che non siete altro. Guardatevi un po’ intorno e vi renderete conto che la vostra tristissima vita non è poi così male. O meglio, potrebbe essere molto peggio.
Non ci credete? Maledetti malfidenti...
Provate allora, per esempio, a immaginare la vostra vita senza Radio Giovedì, senza i consigli di vita di Primo e soprattutto senza Beer Bone. Fresca!
Pensate ancora:

  • a quei tristoni degli slovacchi, che litigano ancora quotidianamente con i cechi (già svantaggiati in partenza a causa della loro ipovisione);
  • a quei tristoni dei greci,  che s’incazzano ancora con il governo... loro, i padri della democrazia (maledetti loro che l’hanno inventata!)
  • a quei tristoni deli assirobabilonesi, che dopo 3000 anni ancora non hanno trovato l’uscita autostradale per la Mesopotamia
  • a quei tristoni dei bongoloidi con i rasta, in quanto tali.
Ma non disperate, Radiolettori disperati. Sappiamo che il solo pensiero di trascorrere le austere feste natalizie gomito a gomito con vecchie zie e prozie baffute, sdentate, sorde, bavose, tirchie e petomani vi fa rimpiangere di non essere musulmani ma non temete; anche quest’anno ci
sarà Radio Giovedì a solleticarvi il morale con l’alto contenuto erogeno delle sue trasmissioni.

Ecco quindi un piccolo regalo da parte della redazione per farvi trascorrere il Natale più critico dalla morte di Gesù Cristo ad oggi in modo indolore: la smorfia di Radio Giovedì, l’unica radio che ha venduto più dischi dei Beatles. E in solo cinque (3) ore!
Con questo lista, facilmente stampabile, ma solo su fogli A4 carta patinata opaca prefustellata, costruita sulla meno nota smorfia ideata anni e anni fa da quei napoletani dei napoletani, potrete non solo annunciare i numeri pescati nella tradizionale tombolata natalizia, che segue il luculliano pranzo natalizio, che segue la tradizionale pantragruelica abbuffata della vigilia e che precede il gargantuesco pasto di Santo Stefano, in maniera nuova, originale e frizzante proprio come Radio Giovedì ha tentato di insegnarvi in questo anno di trasmissioni (fate i bravi: dimostrateci, almeno una volta all'anno, che qualcosa avete imparato), ma anche fare un figurone anche con vostra cugina, la protagonista dei vostri sogni erotici adolescenziali che ovviamente quest’anno non trascorrerà il Natale con voi.







1: Primo Giovedì
2: Secondo Giovedì
3: Il Giovedì (‘o giurn)
4: Silvio B ('o puorco)
5: La luna nera ('a sfiga)
6: La cosa che guarda per terra (chella che guarda 'nterra - la patata)
7: Lo sputatoio ('o vaso)
8: La Ma(ra)donna ('a Maronna)
9: I figli non riconosciuti di Primo Giovedì ('a figliata)
10: I fagioli, parte della dieta quotidiana di Primo Giovedì, che contribuiscono anche alla musica di Radio Giovedì ('e fasulle)
11: La topolina ('e suricille)
12: La scorta imperiale di Radio Giovedì ('o surdato)
13: Antonio Corbetta (‘o Sant'Antonio)
14: Lo sbronzo ('o 'mbriaco)
15: Il ragazzo delle pulizie ('o guaglione)
16: Maicol ('o culo)
17: Non ricevere Radio Giovedì ('a disgrazia)
18: Il sangue blu di Primo Giovedì ('o sangh')
19: Le trasmissioni settimanali di Radio Giovedì ('a resata)
20: La sbronza ('a festa)
21: Le Radioline ('e femmene annure)
22: Quello che non ha mai letto Radio Giovedì nella sua vita ('o pazzo)
23: I Raeliani ('i scemi)
24: L’Esercito di Radio Giovedì ('e guardie)
25: La Pasqua (o’ Natale)
26: Anna Tatangelo, fans di Radio Giovedì ('Nanninella)
27: Il pitale ('O cantero)
28: Le tette delle Radioline ('e 'zzizze)
29: Il microfono ('o pate d'e criature)
30: Le palle del tenente Cristoforo Colombo ('e testiculi)
31: La pistola dell’appuntato ('e palle d’o appuntato - la minchia)
32: La fondina della guardia ('a fondina d’a guardia - la passerina)
33: Gli anni di Primo Giovedì, fra un po' di anni (l'anne 'e Primo Giovedì, tra uno puoco)
34: Gli anni di Franco (l'anne 'e Franco)
35: L’antenna satellitare, con la quale trasmettiamo anche su Plutone (l 'auciello)
36: La battaglia navale in cui abbiamo battuto la flotta di Uan o Uan ('o battaglia nvale)
37: Il monaco sobrio ('o monaco)
38: La botte di Beer Bone vuota ('e mmazzate)
39: La cravatta ('a fune 'nganna)
40: Radio Di Gei ('a noia)
41: Radio Maria ('a scassacazzo)
42: La bevanda proibita in Redazione ('o 'ccafè)
43: Il cappuccino con cornetto caldo alla crema di pistacchi ('o cappuccino)
44: Il latte macchiato caldo ('o latte macchiato caldo)
45: La Beer Bone ('a birrabbuona)
46: Le scimmie ('a femmena 'o barcone)
47: Radio Giovedì ('a rradio)
48: Sandro Bondi ('o muorto che 'pparla)
49: L’arista di Maiale ('a carne)
50: I taralli al rosmarino ('o 'ppane)
51: Il giardino della redazione di Radio Giovedì ('o ciardino)
52: Moana Pozzi ('a mamma)
53: Unico Giovedì, amministratore di Radio Giovedì ('o viecchio)
54: La cappella. Dei funghi. ('o cappiello)
55: Piace a Primo e anche a Secondo Giovedì, 6 lettere ('a museca)
56: Il capitombolo ('a caduta)
57: Giulio Andreotti ('o scartellato)
58: I trattori della John Deere ('o regalo)
59: Le batterie. Quelle di Franz di Cioccio ('e pile)
60: La musica neomelodica napoletana ('o lamiento)
61: Il buttafuori gli uomini e il buttadentro le donne della Redazione di Radio Giovedì ('o cacciatore)
62: Il morto ammazzato perchè una volta ha parlato male di Radio Giovedì ('o muorto acciso)
63: La sposa cadavere, non il film, la tua. ('a sposa)
64: Il prosecco ('a marsina)
65: Quando finisce la Beer Bone ('o chianto)
66: Le gemelle Kessler ('e 'ddoje zitelle)
67: La tromba di culo ('o totano dint'a chitarra)
68: ll risotto in busta ('a zuppa cotta)
69: Lo stomaco dopo una sbronza (sott'e 'ncoppa)
70: La redazione ('o palazzo)
71: Emilio Fede (l 'omm 'e merda)
72: Lo stupore quando leggi un nuovo e incredibile articolo di Radio Giovedì ('a maraviglia)
73: La Torino-Venezia ('o autostrada)
74: Via Ettore Ponti 31, Milano ('a grotta)
75: Uno che si mette una maschera, ma che poi tanto ridere non fa (Pullecenella)
76: Il distributore gratuito di Beer Bone in piazza Duomo che Primo ha chiesto alla Moratti ('a fontana)
77: Le gambe delle Radioline ('e riavulille)
78: La tua ragazza (che preferisce Primo Giovedì a te)
79: Gli Hare Krishna ('o mariuolo)
80: La S sibilante di Silvio Muccino ('a vocca)
81: Le piantine che vanno fumate ('e ciure)
82: Gli studi di Radio Giovedì ('a tavula apparicchiata)
83: La grandine ('o maletiempo)
84: Il bar Darsena ('a chiesa)
85: Alc Ogan (l'anema d'o priatorio)
86: La Redazione ('a puteca)
87: I Testimoni di Geova ('e perucchie)
88: La fonduta di formaggio ('e casecavalle)
89: La vecchia padrona di casa che ci chiede l'affitto ma che ancora non ha capito niente ('a vecchia)
90: La paura di non poter ricevere le trasmissioni di Radio GIovedì ('a paura)
91: Non esiste, ma se avete letto fino a qui siete dei bravissimissimissimi Radiolettori

E a noi, che abbiamo stile da vendere, non ci resta che salutarvi e augurarci il migliore dei Natali possibili.
A risentirci sulle frequenze di Radio Giovedì, l’emittente che a capodanno preferisce stappare una fresca e invitante bottiglia di Beer Bone ad un tristissimo e vomitevole Champagne!
Ci risentiamo dopo le feste, o prima delle feste... o mai!

Primo & Secondo

Continua a leggere...

martedì 14 dicembre 2010

Sciopero della sete di Primo Giovedì contro il voto del parlamento

Oggi 14 dicembre 2010 Primo Giovedì ha seguito in diretta dalla redazione di Radio Giovedì il voto del parlamento e, dopo la fiducia accordata al presente governo, ha deciso di protestare seguendo gli insegnamenti Ghandiani della nonviolenza (anche se la violenza, in questo caso, sembra veramente necessaria) .
Per manifestare il suo disprezzo nei confronti di quei 314 parlamentari Primo Giovedì ha deciso di iniziare uno sciopero della sete. Limiterà la sua razione quotidiana di Beer Bone a SOLI 5 (sei) galloni di Beer Bone disattendendo i consigli del suo medico di fiducia che ha fissato la quantità minima in 7 (otto) galloni al dì.
Primo Giovedì è consapevole del grande rischio di sobrietà che corre intraprendendo questo sciopero della sete alle porte del Sacrosantissimo Natale ma il suo sdegno è talmente grande che pare deciso a portare avanti la sua protesta almeno fino a quando Berlusconi verrà beccato a fare sesso con una ragazza con più di 22 anni.

La Redazione tutta di Radio Giovedì si stringe intorno al Mahatma Primo supportandolo per tutta la durata dello sciopero.

Continua a leggere...

giovedì 9 dicembre 2010

Chiuso per il ponte della Madonna

Risponde la segreteria telefonica slovacca di Radio Giovedì, l'emittente a tutta birra!
Gli uffici della redazione sono ancora chiusi per il ponte della Madonna (...arrivato lungo alla staccata) e
Primo e Secondo Giovedì stanno bevendo Beer Bone sulle nevi del Terminillo.
Per comunicazioni urgenti, ci dispiace, ma non c'è nulla da fare... si può solo aspettare!
Se volete potete scrivere un messaggio dopo il segnale acustico ma ricordate che non verrà mai letto.

BBBBBBBBBBBBBBBBIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIPPPPPPPPPPPPPPPPPPP

Continua a leggere...

giovedì 2 dicembre 2010

Radio Giovedì risponde all'avvocato Pecorella

Egregio Radiolettore avv. Gaetano Pecorella,
innanzitutto la Redazione si vuole complimentare con i Suoi genitori per il coraggio con il quale hanno scelto il Suo nome. Gaetano, a nostro considerevole parere, è tra i nomi meno radiografici che esistano ed è pari, per indecenza, solo a Giordano, Emilio, Lapo, Maicol e Sandro Bondi.
Detto questo, partendo dalla semplice considerazione che, se questa fosse stata una radio normale:

  1. per ovvi motivi non si sarebbe chiamata Radio Giovedì,
  2. molto probabilmente non avrebbe avuto come slogan “l’emittente a tutta birra”
  3. noi della redazione non avremmo mai ricevuto la Sua graditissima raccomandata a/c,
  4. le nostre Radioline non sarebbero state slovacche, ma di Cesano Maderno,
  5. avrebbero letto la Sua raccomandata a/c masticando una borghese Vigorsol a bocca chiusa invece che limarsi le unghie facendo in continuazione palloni rosa enormi e appiccicosissimi tenendo tre (5) Big Babol alla Borovička gusto fragola in bocca,
  6. ci sarebbe uno studio legale composto da tanti ometti cupi e gobbi in giacca nera, camicia bianca e cravatta a scelta da attivare per rispondere alla Sua altisonante e a tratti roboante raccomandata a/c anzichè rischiare di finire erroneamente tritata con il distruggidocumenti in dotazione alla Redazione (e scusa il gioco di parole) di Radio Giovedì (il modello Paperdestroyer XL 2010 ad ultrasuoni).
Purtroppo per lei, caro avv. Gaetano Pecorella, la nostra non è una Radio normale ma è una Radio Utopica con, a tratti, Venature di Fantascienza e Luccicanza con il risultato che:
  1. Primo Giovedì si è molto incazzato per l’accaduto,
  2. ci ha chiesto di metterLa a conoscenza del fatto che nell’hard (mai nome fu più azzeccato) disk della Redazione di Radio Giovedì sono salvati circa 413.295 filmati di varia natura (dal softcore al fetish/bondage per finire nel fisting) che La ritraggono, ben riconoscibile, in completini adamitici in lattice, quasi sempre in posizione detta (questo non è un gioco di parole) “a Pecorella” mentre una ragazza le infila oggetti di varia natura e dimensione nel deretano.
  3. Dimenticavamo: la ragazza in questione (nipote di un noto statista slovacco) è stata prontamente contattata dalla redazione di Radio Giovedì e si è detta pronta a testimoniare che Lei ha sempre pagato in nero le prestazioni di Maitress che le ha offerto.
Alla luce di quanto emerso e dato lo stretto vincolo di amicizia che lega Primo Giovedì a Julian Paul Assange  e il vincolo di amore che lo lega a Lindsay Lohan Le
 

INTIMIAMO

di non rompere più le palle a Lui in particolare e a Radio Giovedì in generale.

Certi e lieti di non risentirLa più.
Cheers,
la Redazione di Radio Giovedì

Continua a leggere...

giovedì 25 novembre 2010

Ricevuto e pubblicato 5

GAETANO PECORELLA
STUDIO LEGALE ASSOCIATO
Milano, 25 Novembre 2010


RACCOMANDATA A.R.



OGGETTO: RUBY / PRIMO GIOVEDI


Si è a me rivolta la Sig.ra Ruby Rubacuori, la quale lamenta il mancato pagamento delle somme a lei spettanti in ragione dell'intercorso rapporto di lavoro come Radiolina della vostra emittente radiofonica, meglio conosciuta come Radio Giovedì, e così per una somma complessiva di € 155.000,00.

Sono pertanto ad

INTIMARVI


di provvedere al pagamento presso il mio Studio della somma di € 155.000,00 oltre € 1.000 per spese legali, e così per la somma complessiva di € 156.000,00 oltre gli interessi maturati e maturandi, entro e non oltre 7 giorni dal ricevimento della presente, con l’avvertimento che in difetto procederò senza altro avviso, avanti all’Autorità Giudiziaria, così come da mandato già a mie mani, con aggravio di ogni spesa a Vostro carico.

La presente vale a tutti gli effetti di legge quale messa in mora ed interruzione di ogni prescrizione e/o decadenza.

Distinti Saluti

avv. Gaetano Pecorella

Continua a leggere...

giovedì 18 novembre 2010

Obolo a Radio Giovedì

Si chiama Obolo di Radio Giovedì l’aiuto economico che i fedeli offrono a Primo Giovedì che nonostante la sua giovane età pare già essere in odore di santità e di alcool.
L’Obolo non è altro che un segno di adesione alla sollecitudine del successore della Trinità, non quella con Terence Hill ma questa:
  1. Dio (inteso come tutte le divinità universalmente più diffuse: Geova, Allah, Buddha, Ganesh, Silvio)
  2. Linus
  3. Mike Bongiorno
Tale Obolo serve per far fronte alle molteplici necessità che il mondo Radiografico quotidianamente incontra e per le opere di carità in favore dei più bisognosi (Ruby in testa, Cristiano Malgioglio ed Emilio Fede in coda) in cui Primo Giovedì si prodiga.

Nasce 1000 e 1 notti fa la pratica di sostenere materialmente, alcolicamente e sessualmente coloro che hanno la missione di annunciare il Vangelo di Radio Giovedì (che, per i più storditi, sono Primo e Secondo Giovedì), perché possano impegnarsi interamente nel loro ministero, prendendosi anche cura dei più bisognosi (cfr Atti degli Ubriachi 4,34; 11,29).
Come potrete immaginare, tutti i taccagni Radiolettori che invece decideranno di astenersi dall’obolare a favore di Radio Giovedì, l’unica radio che non aiuta le vecchiette ad attraversare la strada, verranno senza ombra di dubbio colpiti da una delle dieci (15) piaghe di Radio Giovedì (a inderogabile scelta di Primo e Secondo).

Nel primo anno del suo operato, Primo Giovedì ha voluto sottolineare il particolare significato dell’Obolo:
“L’obolo di Radio Giovedì è l’espressione più tipica della partecipazione di tutti i Radiolettori alle iniziative di bene di Radio Giovedì nei confronti dell’Universo inteso nella sua interezza. E’ un gesto che ha valore non soltanto pratico ma anche fortemente simbolico, come segno di comunione del fedele Radiolettore con Primo Giovedì e di attenzione alle necessità di Secondo Giovedì; per questo il vostro servizio possiede un valore squisitamente squisito” (tratto da “Discorso ai Soci del Circolo della Birra”, 25 febbraio 2010).
Cosa aspettate, fedeli Radiolettori, obolate tutti insieme intonando a voce sguaiata:

Alleluia, alleluia, alleluia, alleluia Alleluia, alleluia, alleluia.
Alleluia, alleluia, alleluia, alleluia Alleluia, alleluia, alleluia.
La nostra birra non deve finire, non deve finire e non finirà
La nostra birra non deve finire, non deve finire e non finirà
Perché la festa siamo noi che beviamo con te,
perché la festa siamo noi, bevendo insieme così…
Alleluia, alleluia, alleluia, alleluia Alleluia, alleluia, alleluia.
Alleluia, alleluia, alleluia, alleluia Alleluia, alleluia, alleluia.

Continua a leggere...

giovedì 11 novembre 2010

MILANO - ARRESTATO PER UN REATO MINORE, HA VISTO LA SUA FOTO SEGNALETICA DIFFONDERSI SUL WEB

Milano: crede a un concorso di Radio Giovedì e si fa tatuare il nome della radio sulla fronte.

Maicol F. ha poi fatto causa all'emittente radiofonica, ma senza successo.

MILANO - Quando gli agenti della polizia della Barona, quartiere a Sud di Milano, hanno arrestato Maicol F. giovedì scorso per non essersi presentato in aula per rispondere all’accusa di aver fatto sesso con Rosy Bindi senza il previo consenso di Bersani, hanno capito subito che il soggetto in questione un po’ strano doveva esserlo. La sera prima, infatti, era stato visto nel privè dell’Holliwood in atteggiamenti molto “sensibili” con Lele Mora e Sandro Bondi...
Come giudichereste voi una persona che si fa volontariamente tatuare sulla fronte il logo di una stazione radio, per quanto famosa,  in risposta ad un concorso lanciato via etere da due digei che si fanno chiamare Primo e Secondo Giovedì?
D’accordo, gli aggettivi si sprecherebbero: sbadato, scemone, stupidino, coglionotto?
Se non credete a quello che vi sto raccontando, buttate un occhio alla foto segnaletica (qui sotto) scattata dalla polizia tre giorni fa e diffusa in maniera virale sul web, dove il 28enne, grazie a Radio Giovedì, è ormai diventato una celebrità. Di certo, la storia di Maicol ha dell’incredibile.

Nell'immagine, Maicol F., il tatuato, mentre starnutisce

LA VICENDA - Dal rapporto redatto dal Tenente Colombo, Cristoforo Colombo, pare che un giovedì qualsiasi tra i 5 che si sono susseguiti con cadenza settimanale nell’intero mese di ottobre 2010 il ragazzo abbia letto i due disc jockey della radio universalmente famosa, Radio Giovedì, scrivere che avrebbero dato una ricompensa a sei cifre (il valore di tre lattine di Beer Bone Limited Edition) a chiunque si fosse fatto tatuare “su una parte vistosa del proprio corpo” il nome e il logo della stazione radiofonica stessa. Detto fatto, Maicol si è fiondato da un ancora anonimo  tatuatore per riemergerne ore dopo con la fronte incisa dalla scritta «Radio Giovedì» e poco sotto «o mercoledì o venerdì o mai». Peccato, però, che quando, contento come una Pasqua, si è presentato alla redazione della Radio per richiedere il compenso, si sia sentito rispondere che le tre lattine di Beer Bone sono già state scolate da tempo dai due digei  e che, comunque, il marchio non è «o mercoledì o venerdì o mai» ma «o venerdì  o mercoledì o mai». A quel punto, Maicol preso dalla disperazione e dall’incoscenza ha deciso di citare l’emittente in giudizio, sostenendo «che aveva spinto gli ascoltatori a tatuarsi in maniera permanente, così che questi potessero venire riconosciuti e ridicolizzati pubblicamente per la loro avidità e la loro mancanza di buon senso». Resosi forse conto dell’inconsistenza della sua azione legale, poche ore dopo Maicol ha ritirato la querela nei confronti dei due digei.
Ironia della sorte, oggi la stazione radio ha pure cambiato logo e nome... adesso si chiama "Radio Giovedì, l’emittente a tutta birra". Ma Maicol resterà legato a vita alla vecchia gestione. In tutti i sensi.

Maurizio Belpietro

Continua a leggere...

giovedì 4 novembre 2010

Radiotatoo

Annoiati Radiolettori/Tediate Radiolettrici,
quest’oggi Radio Giovedì, l’unica emittente che vi commuove raccontandovi una barzelletta, vi offre la possibilità di dare una svolta alla vostra paludosa esistenza.
Proprio così, lamentosi Radiolettori, il direttivo della vostra Radio del cuore, guidata dall’inossidabile mente di Primo Giovedì e dalla indistruttibile mano di Secondo Giovedì, ha promosso un concorso che mette in palio l’ultima confezione da tre lattine di Beer Bone Limited Edition avanzata dall’edizione di aprile 2010 del “Radio Giovedì & Friends” (l’evento epocale che ha messo Bono Vox in secondo piano, Giovannotti in soffitta e il country in cantina).

Ansiosi Radiolettori, per accaparrarvi questo cimelio basterà tatuarvi il logo di Radio Giovedì comprensivo dello slogan “o venerdì o mercoledì o mai” nella parte più vistosa del vostro corpo (il seno o i glutei per le Radiolettrici gnoccolose e la fronte per i flaccidi Radiolettori) e spedirci all’indirizzo radiogiovedi@gmail.com la foto che ritrae il vostro sfavillante tatuaggio.



Pigre Radiolettrici/inetti Radiolettori, è più semplice di quanto voi possiate credere e sicuramente più facile che partecipare all’”Eredità” o richiedere il permesso di soggiorno in Italia!
Anzi, è così facile che anche le studentesse dello IULM possono partecipare!
Tutti possono farcela: tutti tranne Maicol, al quale dedichiamo il successivo paragrafo.
Per tutti gli altri Radiolettori normodotati: saltate pure l’elenco alfanumerico che segue.



PARTE RISERVATA A MAICOL (o ןoɔıɐɯ qualora lo stesse leggendo al testa in giù)
Caro Maicol, come sai, Radio Giovedì è sensibile alla condizione delle minoranze: i Testimoni di Geova, i giocatori di curling e gli scout ma anche alle condizioni dei minorati: tu, Sandro Bondi e Silvio Muccino.
Per questo motivo, ti spieghiamo nei minimi dettagli il procedimento per partecipare al nostro fantastico concorso e accaparrarsi una notte di sesso sfrenato con una nostra radiolina:
    1. uscire di casa e raggiungere i binari della tratta dell’alta velocità più vicina
    2. assicurarsi che non passi nessun convoglio
    3. stendersi sulla rotaie facendo attenzione che il collo sia posato perfettamente sulla rotaia
    4. attendere che transiti il primo ETR 500, convoglio in dotazione a Trenitalia che può raggiungere la velocità di 350 km orari se non si guasta prima, diciamo introno ai 70 km orari
Molto bene, ora che molto probabilmente ci siamo tolti dai maroni Maicol, precisiamo ai gentili Radiolettori che il miglior tatuaggio verrà decretato a giudizio insindacabile di Primo e Secondo Giovedì, unici responsabili competenti della tutela del Radiolettore. Gli stessi Primo e Secondo dopo aver scolato qualche confezione da 12 di Beer Bone a testa redigeranno il relativo verbale in cui scriveranno su un foglio a quadretti da 1 cm (0.3937 pollici) tutto quello che gli passerà per la mente in quel momento e che verrà successivamente pubblicato sulle frequenze di Radio Giovedì nelle prossime settimane.
Partecipate numerosi e in bocca al lupo a tutti!

Continua a leggere...

giovedì 28 ottobre 2010

Primo Giovedì Cavaliere del Lavoro

La Federazione Nazionale dei Cavalieri del Lavoro al galoppo con la controfigura del nostro amatissimo, accondiscendente e ronfante Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, hanno firmato oggi, giovedì 28 ottobre 2010, i decreti con i quali, su proposta del Ministro ad interim dello Sviluppo Economico, onorevole dottor Silvio Berlusconi, di concerto con il Maestro Giovanni Allevi e il Ministro delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali, dottor Giancarlo Galan, Primo e Secondo Giovedì sono stati nominati Cavalieri del Lavoro.

Ricordiamo che l'onorificenza, che da oggi ingombra la parete detta “wall of fame” della redazione di Radio Giovedì, viene concessa ogni anno dal Presidente della Repubblica a tutti gli imprenditori che si sono distinti nei settori dell'industria, del decupage, dell'agricoltura, del commercio di fumo (sia al dettaglio che all’ingrosso), del turismo sessuale in paesi in via di sviluppo, dei servizi igienici, dell'artigianato pakistano sfruttato e sottopagato, della radiofonia, della prostituzione, delle attività creditizie/assicurative/usuraie, con importanti ricadute nel sociale e in particolare nell'occupazione di manovalanza extracomunitaria sommersa.

Il processo che ha portato alla nomina di Primo e Secondo Giovedì è stato naturale e indolore.
Primo e Secondo hanno risposto, annuendo, ai numerosi requisiti dell’istruttoria che elenchiamo per non affaticare troppo le vostre stanche e scricchiolanti sinapsi anzitempo allentate dallo smodato utilizzo di LSD, acidi vari, MDMA, ecc. in età scolare:

  • la "singolare benemerenza nazionale", ovvero essere benvoluti da almeno l’88,5% della popolazione italiana dai 3 ai 121 anni;
  • l’aver compiuto opere capaci di influenzare l'economia nazionale, i gusti dei metallari, le abitudinidi Maurizio Belpietro, i sentimenti di Sandro Bondi e di Maria De Filippi;
  • l’aver svolto opere intese all'elevazione economica e sociale dei lavoratori contribuendo all'eliminazione dei divari esistenti in particolar modo tra rumeni, bergamaschi e muli;
  • l’aver operato per lo sviluppo e la cooperazione in aree e in campi di attività economicamente depressi quali la Basilicata, la Slovacchia, Piffione e la mente di Angelino Alfano.
  • l’aver operato nel settore della radiofonia, della produzione di birra e della mignotteria in via continuativa e per almeno venti anni con autonoma irresponsabilità;
  • l’aver adempiuto (controllate pure sul De Mauro ma vi assicuriamo che anche se suona male è il corretto participio passato del verbo adempiere. Tuttavia ultimamente viene tollerata anche la forma “adempito”) agli obblighi tributari, aver soddisfatto sessualmente le Radioline e per quanto riguarda gli obblighi previdenziali ed assistenziali aver verificato quotidianamente lo stato dei criceti impiegati per produrre l’energia elettrica pulita;
  • il non aver svolto in Italia o all'estero attività o comportamenti lesivi della propria e altrui dignità quali aderire al movimento dei Testimoni di Geova, bere birra Beck’s, seguire il blog di SoloMacello, masturbare pecore...

Solitamente le onorificenze vengono consegnate ai neo-Cavalieri del Lavoro nel mese di dicembre al Quirinale ma nel caso di a Primo e Secondo Giovedì, il Presidente della Repubblica si recherà personalmente nella redazione della Radio più insignita dell’universo radiofonico.

Continua a leggere...

giovedì 21 ottobre 2010

Il prodigo Secondo Giovedì (one week later)

Screanzati Radiolettori, per fare un pò di ordine nel caos primordiale che regna tra i vostri neuroni e far un pò di chiarezza nel buio pesto della vostra memoria, oggi vi raccontiamo brevemente cosa è successo questa settimana, ovvero 7 giorni esatti dopo aver ricevuto la missiva non affrancata di quel mentecatto di Secondo Giovedì. Ora mettetevi comodi, stappatevi una fresca Beer Bone, inserite la ormai macilenta cassetta di Bryan Adams “Reckless” nel mangianastri, rilassatevi e godetevi la storia.

Come ben ricorderete, smemorati Radiolettori, pochi giorni dopo l’Ultima Sbronza, Secondo Giovedì, il fratello venuto meno bene della famiglia Giovedì, raccolto ogni suo avere abbandonò la redazione e se ne andò in un paese lontano, ancora più lontano di quanto tu, inconscio Radiolettore, stia pensando. Secondo fonti accreditate Secondo si rifugiò a Piffione, ai più noto come Centro Universale di Lubriche Oche (CULO), piovoso, triste e desolato borgo in terra bresciana vicino a Bettole dove, secondo un'antica tradizione, si sarebbero ferrate le oche con i martelli di paglia. Questa la dice lunga sul posto e sui suoi abitanti...
Ma non divaghiamo. A Piffione, con la liquidazione di Radio Giovedì, Secondo visse dissolutamente in una comune abitata da strana gente: messicani, indiani, filippini e Sandro Bondi. Tra offerte compulsive alla chiesa Cristiana Cattolica e giocando azzardatamente d’azzardo a Subbuteo con lestofanti autoctoni, Secondo si ritrovò da un giorno all’altro con le pezze al culo (leggi anche: in bolletta).
Ma il detto “la fortuna è cieca ma la sfiga ci vede benissimo” è molto più vero di “è più facile che un cammello passi per la cruna di un ago che un ricco entri nel regno dei cieli” (pare infatti che a causa di una errata interpretazione di una consonante del testo originale, la gomena -gamta- della parabola sia diventata un cammello -gamal-. In tal modo il gioco di parole ha perso l'attinenza che aveva con i pescatori del Lago di Tiberiade. Di conseguenza, nel testo greco la parola incriminata è "cammello" da "kamelos", invece che "grossa fune"e cioè "kamilos").
Ma bando alle ciancie, dicevamo che Secondo, cammello o grossa fune che fosse, una volta che ebbe speso tutto -e quando diciamo tutto intendiamo proprio tutto, anche i pochi euro guadagnati vendendo al mercato di Piazza Castello a Borgosatollo i vestiti di paiette, il boa di struzzo rosa shocking e la sciarpa verde a quadretti dono di Primo Giovedì- in quel paese sopraggiunse una grave malattia (la diarrea dei volatili) ed egli, senza un soldo per acquistare una cerata o un misero k-way cominciò ad essere nel bisogno (leggi anche: in un mare di merda).
Allora Secondo andò a parlare con Maicol, lo stronzino di Piffione, che accettò a fargli un prestito a patto che lavorasse per lui nei campi a pascolare i maiali.
Ma le cose non miglioravano: i piccioni cacavano come oche ripiene e nei campi non v’era altro che guano e maiali.
Allora, un pomeriggio, trovato rifugio sotto una pianta di cachi di colpo rinsavì e si disse: "Ma che cazzo sto facendo? Quando ero a Radio Giovedì avevo birra in abbondanza mentre ora muoio di sete, avevo gnocca in ogni mano mentre ora ho solo guano di piccione, avevo intorno delle gran maialone... beh, quelle anche adesso! Poco male, mi leverò, mi laverò dal guano, andrò da Primo Giovedì, e gli dirò: Primo, scusa la puzza di guano, ma a Piffione i piccioni hanno la diarrea. Voglio che tu sappia che ho peccato contro la Radio, davanti e dietro di te... e quindi non sono più degno di essere chiamato tuo fratello; trattami come un comune Testimone di Geova della domenica mattina. Questo è quello che mi merito”.
Egli dunque si levò, si lavò, cantò, ballò per un po’ e andò da Primo. Ma mentre era ancora lontano dalla redazione, Primo lo vide, lo riconobbe (nonostante la capigliatura a metà tra una Amy Winehouse appena alzata e Paolo Migone prima di coricarsi) e cambiò strada. Non ne ebbe per niente compassione, diversamente da quello che tutti si sarebbero aspettati avendo già letto una storia simile...
Quindi Primo corse negli studi di registrazione e si stappò una dozzina di Beer Bone. Ma mentre tracannava la tredicesima, uscendo un attimo dal copione ed entrando in un altro, fu folgorato su Via Damasco (come Saulo, aka San Paolo) e, pervaso dalla nostalgia per i vecchi tempi andati, una lacrima scese dall’occhio di Primo (si scoprì poi essere stata causata da una congiuntivite, ndr), ricordando quando le Beer Bone venivano tracannate in compagnia di Secondo Giovedì.
E proprio in quel frangente, come nei migliori film americani, il campanello della redazione suonò.
Primo si commosse, i bypass cominciarono a suonare come il jackpot di una slotmachine di Montecarlo e con le lacrime agli occhi andò ad aprire la porta: era però una coppia di Testimoni di Geova in vena di chiacchiere e quindi, deluso, Primo richiuse subito la porta.
Ma ormai nel cuore di Primo l’argine che conteneva le lacrime era ormai rotto. Uscì dalla redazione e andò in cerca di Secondo Giovedì, sapendo bene dove cercarlo: da Peppuccio, al bar della Darsena!
I loro sguardi si incrociarono. A Primo si gelò il sangue, a Secondo la mano in cui teneva la Beck’s Next appena presa dal frigo. Dopo qualche secondo di esitazione Primo ruppe gli indugi e gli si gettò al collo baciandolo, come un tempo, lungamente e appassionatamente (e anche con un po’ di lingua) dietro l’orecchio destro.
Il fratello prodigo al secolo Secondo Giovedì allora disse: "Fratellone, ho peccato contro la Radio e contro di te. Non sono più degno di essere chiamato tuo fratello e...".
Primo lo interruppe con un gesto eloquente della mano e disse: “Secondo, tu non sei mio fratello; è proprio per questo che non ti chiamo fratello, cazzo!”
E Primo, non riuscendo più a contenere la sua ebbrezza per le tredici Beer Bone ingurgitate, disse alle sue Radioline: "Spogliatevi nude e portatemi due Beer Bone... facciamo tre, una la darò a Secondo!”.
Quando le ebbero bevute, aggiunse: “Portate qui il microfono più bello, mettetegli un’altra Beer Bone in mano e conducetelo in redazione.
Poi prendete quel grosso ammasso di pulci e ciccia che abbaia in continuazione nel cortile del vicino, ammazzatelo e cuocetelo allo spiedo; berremo e ci rallegreremo tutti, perché Secondo era morto ed è tornato in vita, era perduto ed è stato ritrovato".
Ci fu una grande festa a base di peperoni ripieni, melanzane grigliate, caponata, fagioli, hot dog e birra ghiacciata.

Morale: un fratello per quanto caro può sempre tradirti, una Beer Bone, per quanto cara, no!

Continua a leggere...