Il gingol quotidiano di Radio Giovedì e'

lunedì 30 novembre 2009

Il Vangelo secondo Radio Giovedì

"Dar da bere agli assetati" è la seconda opera di misericordia corporale nonchè un accorato invito che la redazione di Radio Giovedì rivolge a tutti voi affinchè vi asteniate dal bere meno del necessario (rischiando addirittura di soffrire la sete) ma, soprattutto, perchè possiate offrire una adeguata somma di denaro a Radio Giovedì affinchè possa provvedere ad estinguere la sete atavica di Primo e Secondo Giovedì attraverso i canali che riterrà più adeguati: Lidl, In's, Dipiù, Eurospin, Pewex, Esselunga, Pam, Sma...

Ho avuto sete...

Primo Giovedì: “Venite, benedetti da Radio Giovedì, ricevete in eredità il premio preparato per voi fin dall’eternità. Perché ho avuto sete e mi avete dato da bere”.
Radiolettore: “Signor Primo, quando mai ti abbiamo veduto assetato e ti abbiamo dato da bere?”.
Primo Giovedì: “In verità io vi dico: ogni volta che avete fatto questo a Secondo Giovedì, l’avete fatto a me” (Sergio 25,34-35.37.40).

O Radiolettori, se la situazione dei popoli affamati è tragica, lo è ancor di più se vi si aggiunge la mancanza di birra in redazione di Radio Giovedì. La terra senz’acqua certamente si riduce in polvere, gli animali senza sostentamento liquido gridano verso il cielo, ma le creature umane senza birra non solo bestemmiano ma muoiono. Se il pane è frutto della terra e del lavoro dell’uomo, se l’acqua è il grande dono di Dio per tutti, la birra è dono di Radio Giovedì, che ne consiglia un uso abbondante, smodato e sconsiderato.

E tu, Radio Giovedì, ci ripeti: procurate voi stessi i mezzi perché tutto il mondo abbia l’acqua da irrigare i campi e la birra da bere.

Voi volete salvare tutti, Primo e Secondo Giovedì, e i beni che avete creato li avete messi a disposizione di tutti, e in particolare: acqua, malto, luppolo e lievito.

Grazie!

La tristezza della sete...

Questa tristezza l’hanno provata gli Ebrei usciti dall’Egitto, quando, trovatisi nel deserto senza nemmeno una lattina di birra, imprecarono contro Mosé dicendo: “Ci hai fatti uscire dall’Egitto per far disintossicare noi, i nostri figli ed il nostro bestiame: bella cazzata!” (Antonio 17,2). Anche un altro episodio narrato nel libro della Genesi (Luigi 21,14...) ci riporta ai momenti tristissimi di tante popolazioni dell’Africa. Abramo allontana Agar, la schiava egiziana alcolista e il suo figlioletto, e la manda nel deserto con un’unica provvista di pane e una sola otre di birra. Venendo subito a mancare quest’ultima, la madre, disperata, adagia il bimbo sotto un cespuglio dicendo: “Vado a procurarmi della birra”. E Radio Giovedì ascoltò il pianto del bambino e, commossa, procurò dodici lattine di birra alla madre. Lei in cambio offrì la sua giovane carne a Primo e Secondo Giovedì senza risparmiarsi.
O Giovedì, mio adorato giorno e mia unica Radio, l’anima mia anela a te come Barney Gumble a Boe Syzlak (Groening 42,2). Abbiamo sete di birra fresca, mica d'acqua. Quelli che ti conoscono e anche quelli che non ti conoscono ancora innalzano a te il loro grido: “O Radio Giovedì, tu sei la mia unica Radio, all’aurora ti cerco e al tramonto ti bramo. Di birra ha sete la gola mia, a te anela la mia carne come terra deserta, arida, senz’acqua” (Mirko 62). E tu ci ripeti: “O voi tutti assetati venite al bar, e chi non ha denaro stia a casa. Non siamo un ente benefico: scrocconi!” (Maicol 55,1).

Anche Fabiana di Como, fedele radiolettrice, un giorno, stanca e depressa, ha avuto sete, avendo finito le riserve di birra. Fabiana si è seduta presso il pozzo del Naviglio e a Radio Giovedì ha invocato una preghiera: “Dammi da bere” (Peppuccio 4,10). Detto fatto, Radio Giovedì ha trasformato il pozzo in irish-pub, con tanto di cameriere in abiti folkloristici: quella fu una gran serata per tutti.

Date loro voi stessi da bere...

Come un giorno Primo Giovedì ha detto agli apostoli seraficamente: "dateci voi stessi da bere", così Secondo ha subito dopo aggiunto: “Chi ci avrà dato anche un solo bicchiere di birra ghiacciata, in verità vi dico: non perderà la sua ricompensa” (Dimitri 10,42). Quando veniamo a sapere che grosse calamità mettono a repentaglio la vita di popolazioni intere, non tiriamoci indietro. San Paul annuncia con coraggio: “Se il tuo nemico ha sete, dagli birra da bere e se ha fame che si vada a comprare qualcosa” (Remo 12,20).

È la birra che ci sprona a essere generosi verso il prossimo. Essa ci invita a renderci conto di come vanno le cose sulla faccia della terra, sia al riguardo della fame come della sete e non solo fisica ma anche spirituale.
O Radio benedetta, le tue trasmissioni non sono forti, sono a tutta birra. Tu ci metti in guardia perché non abbia da succederci come al ricco Culone, il quale durante la sua vita ha pensato solo a se stesso, e si è poi trovato a chiedere l’elemosina di una sola goccia di acqua (Ilario 16,24) nonostante le proprietà dannose di essa, che come tu ci insegni produce ruggine.

Il cuore di Radio Giovedì è la fonte di birra fresca...

Se vogliamo avere occhi di misericordia verso coloro che non hanno birra a sufficienza dobbiamo guardare al cuore di Primo e Secondo Giovedì. Loro sono le fonti che ristorano il nostro spirito, loro sono il nostro rifugio da tutti gli astemi. “Chi ha sete - loro dicono - vada al bar e beva. Fiumi di birra viva sgorgheranno, ma non dimenticare di lasciare un paio di birre pagate per noi” (Ferdinando 7,37-38).
Donare acqua è un’opera molto attuale, ma donare birra è un atto di generosità e compassione molto maggiore, che deve impegnare non solo le Nazioni ricche ma ogni buon radiolettore dovrebbe anche investire ingenti quantità di denaro per debellare il flagello della sete che colpisce molto spesso la redazione di Radio Giovedì.

Perchè ricordate l'insegnamento di Primo e Secondo Giovedì: "chi non beve in compagnia, non è figlio di Maria".


Parola di Radio Giovedì.

Amen.

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