Il gingol quotidiano di Radio Giovedì e'

venerdì 1 gennaio 2010

Le foto di Questo Giovedì

Capitolati radiolettori,

siamo nel 2010!

Mentre tutti voi gonfi e tronfi cercate di uscire dallo stato comatoso in cui siete caduti nel corso dei festeggiamenti e state inutilmente cercando di convincervi di non essere stati voi ad inanellare, in un così breve lasso di tempo, tutta quella infinita serie di figure di merda, Primo e Secondo Giovedì hanno già:

- corso per 3 ore nudi nella neve fino al... già, fino al cavallo;

- suonato alle 7,30 i campanelli di 34 famiglie di Testimoni di Geova per convincerli ad ascoltare Radio Giovedì;

- scesa la spazzatura e pisciato il cane anche se, per il freddo, non ne voleva sapere;

- bevuto 4 litri di birra a testa avanzati dalla festa di ieri per accompagnare la pasta fredda avanzata nella festa del 16 Dicembre;

- lavato la macchina;

- pulita la redazione;

- preparato il nuovo post qui sotto.

Radio Giovedì voleva dunque cogliere l'occasione per informarvi di aver scoperto in giro per il mondo tale Questo Giovedì, nostro cugino di quarto grado (alcolico).

Questo Giovedì di professione è fotografo, di hobby girovago, nel tempo libero alcolista e di passione burattinaio. Abbiamo intrapreso con lui una collaborazione inaugurando un nuovo spazio nella colonna a destra del blog, intitolato "La foto di Questo Giovedì" in cui posteremo tutte le foto che il nostro carissimo e alticcio cugino, vagabondando per il mondo, scatterà per documentare la fama planetaria che Radio Giovedì in questo breve periodo si è già conquistata.

Ma Radio Giovedì è pia d'animo, generosa di cuore ma vergine di culo, e da la possibilità anche voi, CANON-ici radiolettori, di avere spazio nella rubrica di Questo Giovedì: mandateci le vostre foto, immagini, rappresentazioni, fumetti, disegni a matita che abbiano come tema la vostra amatissima radio, Radio Giovedì, e Questo Giovedì, in veste di giudice ufficiale, coadiuvato da Primo e Secondo, in veste pesante perchè fa freddo, valuterà l'opportunità di pubblicare i vostri lavori.

I lavori ricevuti in preselezione non saranno restituiti, ma utilizzati nel modo che Radio Giovedì riterrà più opportuno.

2 commenti:

  1. ma non dire frottole, i testimoni di Geova alle 7,30 dormono non rompono i timpani a nessuno suonando i campanelli. Quando non sapete con chi prendervela, allora sparatte sui T di G.

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  2. Sardonico Giocabula,
    la redazione di Radio Giovedì, nelle persone di Primo e Secondo Giovedì, nota un pizzico di ostilità nelle preziose parole da te lasciate a commento del post "Le foto di Questo Giovedì".
    La sensibilità, la delicatezza ed il tatto che da sempre contraddistinguono la linea editoriale della Radio hanno generato seri sensi di colpa a Primo e Secondo Giovedì in merito al contenuto del post pubblicato.
    Ebbene sì, ostile Giocabula, è bene che tu sappia che dal 1 Gennaio 2010, giorno in cui la redazione ha ricevuto il tuo commento, Primo e Secondo Giovedì hanno smesso in rapida sequenza di:

    - nutrirsi
    - giocare a "dire, fare, baciare, lettera o testamento"
    - cercare significati nascosti nella lettiera del gatto
    - andare di corpo
    ... in compenso però hanno continuato a bere birra scadente in grande quantità e dopo il quinto gallone di doppio malto, obnubilati più del solito dall'alcool, hanno rilasciato questo comunicato ripieno di inconsueta violenza:

    "Testimoniante Giocabula, vuoi la guerra?
    Il tuo atteggiamento minaccioso non ci spaventa per niente o, almeno, non più del Drago Prezzemolo o di Blair Witch Project."
    [RUTTO]
    "Radio Giovedì non dice frottole, al massimo dice parolacce... un sacco di parolacce. E senza mettere il bip... odia il bip, e il Beep Beep!
    Giocoso Giocabula, Radio Giovedì è responsabile di quello che scrive, non di quello che capisci tu. Dando per scontato che tu capisca qualcosa di quello che Radio Giovedì scrive... a ripensarci, non ne siamo molto convinti. Anzi: per nulla.
    Prova a rileggere il post e capirai che Radio Giovedì la Sardegna non solo non la voleva in Italia ma nemmeno in Francia. Figurati i T di G.

    Ci sembri un povero cristo, ma la cosa non ci riguarda: noi siamo Dio e se fossi nostro figlio lo sapremmo"

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