Il gingol quotidiano di Radio Giovedì e'

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giovedì 5 marzo 2020

Radio Giovedì salva la Corona


Influenzati Radiolettori, influenzabili Radiolettrici, tutti!

L’unica cosa certa da tempo (per essere precisi, da 2066 anni a questa parte, non proprio un paio di galloni di giorni) era che l’anno 2020 di nostro Signore (Primo Giovedí) sarebbe stato bisestile.
Benchè la quasi totalità della popolazione del globo terracqueo contemporaneo pensi si tratti di qualcosa legato all'orientamento sessuale di un soggetto che ha la capacità di provare una forte attrazione amorosa, sentimentale e/o affettivo-erotica nei confronti persone di più di un genere e/o sesso, la nostra nonna, dall’alto (1,54 m) dei suoi 19 lustri, nell’ingenua semplicità che la contraddistingue, ci mise in guardia dicendoci:

Primo, Secondo, quest’anno sarà un anno di merda, preparatevi!

Se non del tutto esatto, quasi niente sbagliato.

Ingenui, in un primo tempo, Primo e Secondo hanno creduto che l’ira funesta della bisestilità avesse manifestato tutta la sua furia con il bisticcio di quel simpatico mattacchione di Erri con quella simpatica nonnetta Elisabetta.
Purtroppo, cosí non fu. Questo scapestrato duemila e venti aveva in serbo qualcosa di molto meglio (peggio) per noi tutti: no, non Salvini di nuovo Primo Ministro, ma il famigerato CORONAVIRUS!

I primi, piú illustri ma soprattutto piú disponibili virologi interpellati dalla stampa mondiale, ovvero Primo e Secondo Giovedí, hanno subito divulgato al mondo la natura di questa terribile epidemia: questo virus si sarebbe generato nel corso di un esperimento segreto di luppolatura analcolica avvenuta negli stabilimenti del famoserrimo birrificio Corona, da cui il nome.

Purtroppo Primo Giovedì durate la rassegna stampa era talmente ubriaco che è riuscito solo a biascicare una bestemmia in risposta ad una domanda non ritenuta all’altezza (meno di 1,85 m) che ai piú é suonata come un “Covid”.

Tentando per ben 19 volte di farsi capire, la stampa ha semplificato in covid-19.


Primo e Secondo Giovedì durante il comunicato stampa in mondo visione

Per una folle e bizzarra associazione (quasi quanto l’invenzione del bardotto) la celeberrima birra Pale lager prodotta in Messico (BS) avrebbe subito, negli ultimi mesi, una perdita milionaria a causa del Covid-19.

Addirittura, secondo la CNN, il 38% degli americani, il 32% dei Sanmarinesi e il 12% degli abitanti del Molise (quindi nessuno) non comprerebbero una birra Corona per alcuna ragione al mondo a causa del coronavirus.


Avaro nel corpo, magnanimo nell’animo ma ancora vergine di culo, Primo Giovedí, come sempre accompagnato dal fedele Secondo Giovedí, ha quindi indetto un consiglio di amministrazione straordinario di Radio Giovedì per far fronte a questa situazione seconda per gravità solo all’eliminazione degli Inseparabili da Pechino Express.

Nonostante produttori del piú famoso marchio BeerBone, celeberrima birra al gusto di Birra, l’unica birra che ti mette le ali, il cappellino e ti fa diventare pilota di Formula 1 anche se non hai la patente, l’inimitabile marchio che vanta il maggior numero di imitazioni, Primo e Secondo non possono rimanere impassibili di fronte alla sofferenza di Enzo Paolo Turchi per le emorroidi e a quella di un altro produttore della piú deliziosa bevanda mai inventata dall’uomo.

Primo e Secondo Giovedì in sella alla BeerMobile, dopo un solo sorso di BeerBone

Presenti: Primo e Secondo
Assenti giustificati: le Radioline, temporaneamente impegnate nell’inaugurazione della stagione estiva del Pepeete e le Ricamine del Giovedì
Inutili presenti: Maicol, David Michael Hasselhoff, Tom Selleck, Alba Parietti
Inutili assenti: Babbo Natale (impegnato nella programmazione di Natale 2020), Gaspare, Melchiorre e Baldassarre, Matteo Salvini (sempre impegnato a dire stronzate) e Enzo Miccio (il nuovo Indiana Jones ancora sul set di Pechino Express).
Decisione:
Dopo 12 secondi di riunione, ovvero giusto il tempo per leggere l’ordine del giorno, ordinare il pranzo a Foodora, guardare due serie di Netflix e il documentario Rocco, Primo Giovedí ha deliberato in via del tutto straordinaria l’acquisizione al prezzo simbolico di 50 Soldi del Monopoli dell’intera produzione annuale della concorrente birra Corona per combattere l’ignoranza, far fronte all’arsura primaverile che potrebbe arrivare in Radio da un momento all’altro (ricordiamo che quest’anno è bisestile e ci si potrebbe rompere l’impianto di condizionamento), superare il tedio autunnale che seguirà la primavera e sopportare le cazzate che entrambi i Matteo spareranno da oggi a chissà quando!

Mai sazi di buoni propositi, Primo e Secondo, già stravaccati sul divano con i primi 2 (quattro) galloni di birra Corona a 5 C° costanti, hanno ricevuto una telefonata al vetriolo da Fabrizio Corona (cit.1).
Tra male parole, invettive e minacce di pubblicazione di foto compromettenti della pubblica immagine, il suddetto Fabrizio Corona (cit. 2) pretendeva che in questa trasmissione radiofonica Primo e Secondo Giovedì lo citassero almeno 2 volte. In cambio, i 2 giovani e prestanti imprenditori di Radio Giovedì hanno chiesto 4 (sedici) numeri di telefono di aspiranti smutandate Radioline.

Avendo appena assunto al loro impegno, ora Primo e Secondo stanno facendo il casting per i 16 (quattro) nuovi inserimenti (non quei tipi di inserimenti che state pensando, sporcaccioni)!

Se anche tu vuoi far parte del cast di Radio Giovedi, manda una mail a radiogiovedi@gmail.com allegando una foto in abiti adamitici (o meglio senza abiti adamitici), un assegno in bianco e un paio di pallet di pacchetti di patatine (Fonzies) che ci possano aiutare a trangugiare questa Corona, che chiamarla birra é un ossimoro (benchè ne ignoriamo il significato) e andrebbe meglio definita come “acqua piú costosa” addizionata di fetta di limone (dopo averla assaggiata, essendo abituati al sapore al fulmicotone della BeerBone, abbiamo capito l’utilitá del limone).


Da Codogno (URSS) é tutto.

A voi la linea.

Salute!

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giovedì 28 aprile 2011

L'automobile a BeerBone

Da sempre, o almeno da quando nel 4884 a.C. Yassus da Dominax ispirato da Cirus Lu Mulu ha inventato la ruota (vedi: La storia secondo Radio Giovedì) e da quando nel 1854 Eugenio Barsanti e Felice Matteucci gli hanno aggiunto un motore, l’uomo ha cominciato a festeggiare il lunedì di pasquetta fuori porta, riempiendo l’automobile di cotolette, peperonate, bambini festanti, panini, insalata russa, salumi, nonni, tavolini, barbeque (ndr. barbecù), parenti, birra a fiumi e alcolici di ogni tipo e felicemente picniccheggiando in agresti campi bucolici insieme ad altri milioni di persone.


Da un’ANSA appena giunta in redazione copiamo e incolliamo per pigrizia un comunicato stampa come fossimo veri e proprio giornalisti:
“Da sempre l’idrogeno è uno dei combustibili maggiormente disponibili nell’Universo (appresentando, da solo, il 75% della materia) e si trova abbondante nelle stalle, nelle stelle e nelle lattine di CocaCola.”


Solo una mente malata e sobria o Sandro Bondi sbronzo, alla luce di queste due considerazioni, potrebbe arrivare a pensare di alimentare uno dei mezzi più importanti per il trasporto di persone e birre il lunedì di pasquetta con il combustibile più diffuso nell’universo. Infatti sussistono motivazioni di carattere tecnico e logico talmente elementari per capire l’idiozia di questa idea che anche Gasparri vestito da pirata senza benda sull’occhio sinistro arriverebbe a comprendere. Forse.


Per sopperire a questa ignoranza galattica, Primo Giovedì ha inventato e presentato alla Fiera della Birra di Rimini l’automobile alimentata a Beer Bone.
Grazie all’intervento della nostra tuttologa Angela Piera, vi spiegheremo come mai questa invenzione è destinata a sconvolgere l’attuale ordine cosmico.

Lasciamo parlare i fatti.


Innanzitutto la BeerBone è notevolmente più combustibile della normale benzina, dell’idrogeno e persino della borovička. Basti pensare che per bruciare benzina serve un fiammifero, per incendiare borovička è necesaria Lucia (più comune è la situazione contraria), per incendiare l’idrogeno non ci è dato saperlo, ma per dar fuoco a una Beer Bone è sufficiente pochissima forza di volontà; inoltre il fronte di fiamma della Beer Bone, rispetto agli altri combustibili prima elencati, si propaga molto più velocemente (circa 265 kilojoule/sec anche in condizioni di strada non asfaltata rispetto ai 40 joule/sec per la benzina) e dura molto più a lungo (circa 265 giorni/litro rispetto ai 40 giorni/litro per la Duracel e i 23 giorni/litro della Durex).
In ogni caso, a parità di volume, la BeerBone è caratterizzata da minore energia, ma più frizzantezza.  E in più ha un gustoso aroma di impianto petrolchimico (fortemente voluto e ricercato da Primo Giovedì durante la produzione).
A differenza dei combustibili fossili, la BeerBone rientra in un ciclo perfettamente equilibrato. La BeerBone estratta dalle bottiglie per elettrolisi viene liberata, dopo l’uso, nuovamente sotto forma di BeerBone che rientra nel ciclo sanguigno del guidatore, che si trova così sobrio e quindi felice per l’intera durata del viaggio.

In conclusione è oggi finalmente possibile guidare un'automobile a BeerBone: poco inquinante e super festante! Per una completa sostituzione del parco circolante saranno necessari diversi decenni in cui vedremo circolare contemporaneamente automobili a idrogeno, gas GPL o metano, benzina, diesel, biodiesel e Beerbone, ma quelle a Beerbone le riconoscerete perchè saranno le più belle.

Primo e Secondo Giovedì su un prototipo della nuova auto a BeerBone


E per finire, un appello dalla Redazione di Radio Giovedì.

Primo. Presente.
Secondo. Presente.
Radioline. Presenti.
Maicol. Presente.
Cervello di Maicol. Assente ingiustificato.


E anche per oggi dalla Redazione di Radio Giovedì è tutto.

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