Il gingol quotidiano di Radio Giovedì e'

giovedì 3 marzo 2011

Odiamo gli scout e siamo felicemente ricambiati

Ipotetici Radiolettori, ipocaloriche Radiolettrici,

come avrete già capito dal titolo, quella che state per leggere è una trasmissione che tratta un tema veramente delicato: l’organizzazione di stampo mafio-nazista meglio conosciuta come S.C.O.U.T.
Tema scottante come uno scoglio in agosto a Pantelleria che, per vostra comodità e affezione al linguaggio criptico degli essemmesse, vogliamo sintetizzare e semplificare in questo modo:

“una trasmissione ke tratta un tema veramente delicato: l’organizzazione di stampo mafio-nazista meglio conosciuta come S.C.O.U.T”

Non preoccupatevi timorosi Radiolettori, in questa trasmissionne non scadremo nella banalità; per esempio non diremo che gli scout sono “dei bambini vestiti da cretini, guidati da cretini vestiti da bambini”. Anche se lo pensiamo.
Vediamo un attimo di chiarire chi sono gli SCOUT, quali sono gli ideali del movimento SCOUT, cosa si intende per scoutismo e dove comprare 1 kg di banane dell’Ecuador a meno di 1,49€.
Andiamo per ordine:
SCUOT è il termine con il quale, dopo la seconda convenzione di Baden-Powell del 1939, ci si riferisce a tutti quei poveri bimbetti e adolescenti di età compresa tra 6 e 16 anni e tutti quegli adulti che vanno dai 17 anni a + infinito ma afflitti dalla terribile “sindrome del giovane esploratore” già nota nella letteratura medica come “sindrome della giovane marmotta” o "deficienza". Questi SCOUT sono accomunati dagli stessi ideali e dalle stesse passioni, prime su tutte:
  • gerontofilia (aiutare le vecchiette ad attraversare la strada anche quando non lo vogliono fare, accompagnare i vecchietti a ritirare la pensione il 12 del mese...),
  • fiorifilia (amore per i fiori, i fioretti, i fiorellini e i forellini),
ma non vanno trascurate le passioni per:
  • i pantaloncini corti a coste di velluto verde cacca di vegano, 
  • i fuochi nei boschi che spesso evolvono in paurosi incendi, 
  • le 1001 tecniche per schiacciare i brufoli utilizzando tre dita,
  • gli elfi, gli gnomi, i folletti e gli aspirapolveri.
Riconoscere un gruppo di SCOUT tra la folla è facile come riconoscere un narcotrafficante colombiano con 50 kg di cocaina addosso al check out dell’aeroporto di Tallinn.
Ma vediamo quali sono le caratteristiche tipiche degli SCOUT:
  • si spostano in gruppi nutriti (mai meno di 475 persone per gruppo) ma affamati,
  • sono sempre festanti e cantanti come tornassero da una scampagnata quando in realtà non si lavano da settimane e hanno mangiato insetti e fango,
  • manifestano una gentilezza e un’educazione stomachevolmente irritante,
  • si spostano a piedi o in treno. In treno solo ed esclusivamente negli orari di punta. Per questo motivo si creano spesso e volentieri alterchi con i gruppi di pendolari stanchi morti di ritorno dal lavoro che si devono sorbire a piena voce:

SOL    DO RE          SOL DO RE
Lui stava lì seduto nel giardino
SOL       DO RE   SOL DO RE
ed era quasi nudo e piccolino,
SOL        DO   RE SOL
da dove era venuto non lo so
   DO         RE MI-
era normale che lui fosse lì,
            DO      RE SOL
aveva un occhio nero e un occhio blu
    DO RE  SOL DO RE
bambino io, bambino tu.

Anche il movimento SCOUT, come la maggior parte dei movimenti quali il femminismo, il feticismo, il fascismo, il neocolonialismo, il modellismo, il manicheismo, l’amletismo, il laconicismo, l’amorfismo, il meccanismo, il turismo... finisce in “ismo”: lo scoutismo.
Prestate attenzione: lo scautismo non è come molti di voi potrebbero scioccamente pensare una semplice variante di una malattia invalidante al 100% quale potrebbe essere l’autismo, il favismo (che non è una irrefrenabile voglia di fave) o il berlusconismo.
No, semplicistici Radiolettori, non è così!
Lo scoutismo è molto più grave di un pelo del naso incarnito, più debilitante della pertosse (già detta tosse canina) e più interessante del dilemma che da anni attanaglia milioni di italiani circa la sessualità di Amanda Lear.
Lo scoutismo, allibiti Radiolettori e raccapricciate Radiolettrici, per la gravità dei suoi effetti e per la semplicità del contagio con cui si propaga tra i bambini è anche individuata da alcuni studiosi della materia (per l’appunto gli scoutisti) come la decima malattia infettiva tipica dei bambini (oltre a: Morbillo, Parotite, Rosolia, Scarlattina, Varicella, Sesta malattia, Settima malattia, Ottava malattia e Pertosse). Altri scoutisti invece la definiscono come “la strage degli innocenti”. Lo scoutismo infatti ogni giorno miete centinaia di milioni di vittime tra piangucolanti ingenui bambini ignari della perfidia che si cela nelle menti dei propri genitori.  

Radio Giovedì ha deciso di dire basta. E l’ha detto:
BASTA!

Ma non solo. Primo Giovedì per interposta persona in quanto momentaneamente a rilassarsi alle Bahamas, ci fa sapere che “fermarsi una volta a riflettere e parlare di questa piaga della società contemporanea può essere difficile ma è altresì indispensabile”.
Molti dei nostri figli, nipoti, cugini e delfini hanno intrapreso la via della perdizione in età scolare o anche più tardi ma, come ben sapete, Primo Giovedì non ha timori, tremori, trattori (anche se li desidera fortemente), locomotori e remore di alcun tipo. Radio Giovedì tratta tutti gli argomenti, anche dei più delicati, senza peli sulla lingua, sulle gambe e sotto le ascelle, in modo pulito e trasparente e lo fa anche per questo scottante argomento che spesso, per via della morale pubblica, della legalità, dell’igiene orale o altro, viene considerato inopportuno.
Con questa trasmissione la redazione di Radio Giovedì spera di spalancare i vostri occhi, di smuovere le vostre coscienze anche se è certa che un vespaio di critiche verrà alzato da inopportuni sadici e adipici benpensanti, da moralisti del PDL, da Hare Krishna e dal Moige. Ma nessun problema: del loro pensiero non ce ne frega un cazzo! Tali critiche, secondo Crepet,  sono da interpretare come dimostrazione d'ignoranza e desiderio represso fare sesso anale con Massimo Boldi e Sandro Bondi... insieme.
In ogni caso, comunque voi la possiate pensare, Primo Giovedì in questo momento ha altro a cui pensare...



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